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La politica commerciale degli Stati Uniti: scenari e canali di trasmissione. I settori e i prodotti europei e italiani più a rischio

“Politica commerciale degli Stati Uniti: scenari e canali di trasmissione. I settori e i prodotti europei e italiani più a rischio”: Il Centro Studi Confindustria ha elaborato una nota di approfondimento sulle ricadute di eventuali nuovi dazi USA.

La America First Trade Policy della seconda amministrazione Trump si annuncia più aggressiva e imprevedibile dell’approccio adottato nel primo mandato. Obiettivi e strumenti delle politiche USA travalicano l’ambito commerciale, per includere temi di sicurezza nazionale e geopolitica: riduzione delle dipendenze dall’esterodifesa dell’industriarafforzamento della leadership nelle nuove tecnologie.

Gli impatti dei dazi sui singoli settori produttivi italiani ed europei dipenderanno da molti fattori: la distribuzione dei dazi per paese/prodotto, l’aliquota e la durata dei dazi, l’elasticità della domanda al prezzo dei prodotti, la reazione del tasso di cambio (che può compensare dei dazi contenuti), l’esposizione ai dazi dei partner commerciali.

Per l’Italia e l’Europa si prefigurano considerevoli rischi, accanto, tuttavia, ad alcune opportunità, in termini di quote di mercato potenzialmente contendibili nel mercato USA liberate dal decoupling con la Cina.

Altro effetto sicuro è quello derivante dalla forte incertezza che deriva da questa situazione che frena gli scambi e gli investimenti con inevitabili effetti sulla crescita mondiale.

Va tenuto presente che il mercato statunitense ha offerto il contributo più elevato in assoluto alla crescita dell’export italiano dal pre-Covid.

Un caveati primi settori per esposizione, surplus e strategicità dei prodotti secondo la logica USA di sicurezza economica, per l’Europa, sono quelli della chimica e del farmaceutico, quest’ultimo in particolare per l’ItaliaI solidi legami produttivi tra le due sponde dell’Atlantico potrebbero essere un deterrente alla rincorsa tariffariaoltre il 70% dello stock di capitali investiti dalle imprese farmaceutiche UE nei paesi extra-Ue è diretto negli USA; la quota per le multinazionali farmaceutiche italiane sfiora il 90%.

Sarà cruciale per l’Europa avviare trattative con l’Amministrazione Trump per conciliare le esigenze reciproche.

Ma è ancora più essenziale accrescere l’attrattività europea riducendo i vincoli al business e avviando una vera politica industriale per evitare deflussi di capitali verso gli Stati Uniti, che è ciò che sta già accadendo.

Qui il link all’ultima Nota dal CSC:

https://www.confindustria.it/home/centro-studi/temi-di-ricerca/valutazione-delle-politiche-pubbliche/dettaglio/nuova-politica-commerciale-USA