DEF, AUDIZIONE DI CONFINDUSTRIA
Confindustria è stata audita dalle Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato in merito ai contenuti del Documento di Economia e Finanza 2023, approvato dal Consiglio dei Ministri l’11 aprile scorso.
Lo scenario economico, pur migliorando rispetto a qualche mese fa, rimane sostanzialmente debole e richiede interventi decisi su almeno tre fronti:
- Il sostegno ai redditi più bassi, maggiormente incisi dalle pressioni inflazionistiche;
- Il sostegno agli investimenti delle imprese, anche rafforzando industria 4.0 e con misure per aumentare l’efficienza energetica e accelerare la transizione ambientale;
- La difesa delle imprese soggette a perdite di competitività a causa dei prezzi ancora alti dell’energia.
La riattivazione delle regole del patto di stabilità e crescita dal prossimo anno impone l’individuazione di una strategia di gestione del deficit e del debito coerente con un graduale riequilibrio dei conti pubblici, che eviti ulteriori tensioni sul fronte dei tassi di interesse sul debito pubblico e su famiglie e imprese.
L’attenzione nella gestione delle risorse, da declinare anche in un’attenta revisione della spesa, dovrebbe, ad avviso di Confindustria, indurre il Legislatore a concentrare i propri sforzi sui punti nevralgici sopra elencati. In considerazione delle esigue disponibilità di bilancio prospettate per l’anno corrente e per il prossimo dal DEF, assumono ancor più rilevanza le risorse straordinarie derivanti dal PNRR, dal RepowerEu e dai fondi di coesione, il cui impiego in maniera completa ed efficace, superando incertezze e ritardi, è di fatto inderogabile.
Inoltre, è stato ribadito che per l’ammodernamento e l’innalzamento della crescita potenziale del Paese oltre alle risorse finanziarie, sono cruciali le riforme a partire da quelle previste dal PNRR, su cui c’è stato un certo affievolimento dell’attenzione.
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