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Confindustria Basilicata aderisce al Protocollo di Legalità

Nella mattinata di oggi, 26 luglio,  presso la Sala Italia del Palazzo del Governo, alla presenza del Prefetto di Potenza Michele Campanaro, il Presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma, ha formalizzato l’adesione di Confindustria Basilicata al “Protocollo di legalità” stipulato tra Ministero dell’Interno e Confindustria il 1 o giugno scorso. Il Protocollo ha oggetto l’estensione del ricorso alla documentazione antimafia, nei rapporti economici tra imprese private aderenti al sistema confindustriale, allo scopo di rafforzare i presidi di legalità sul territorio per favorire un’economia sempre più sana.

Confindustria Basilicata, pur facendosi carico di oneri aggiuntivi, ha scelto di aderirvi tra le prime in Italia per favorire una un’azione concreta di forte semplificazione, velocizzazione e trasparenza a beneficio delle imprese.

“Consolidiamo così il nostro impegno a favore della cultura della legalità – ha commentato il presidente Somma – nell’esercizio della libera impresa  e della prevenzione delle infiltrazioni criminali, convinti che la partnership pubblico privata possa essere preziosa per favorire ulteriormente lo sviluppo di un’economia sempre più sana sul nostro territorio. Semplificazione, velocizzazione e maggiore trasparenza sono tre fattori chiave che insieme a sistemi di controllo adeguati, sono un grande alleato della legalità. Uno sforzo ancora più necessario in questo determinato momento storico, alla luce delle sfide ambiziose, ma al contempo nche di difficile gestione, relative all’attuazione del PNRR. Siamo grati a sua Eccellenza, il Prefetto
Michele Campanaro, che grazie alla sua proattività ha dato subito seguito sul territorio agli impegni che conseguono al Protocollo  sottoscritto a Roma da Ministero dell’Interno e Confindustria”.

 

Nel corso dell’incontro, a cui ha preso parte anche il direttore generale, Giuseppe Carriero, sono stati illustrati dal Prefetto i contenuti del Protocollo che, con l’adesione volontaria di Confindustria Basilicata, consentirà l’accesso diretto, attraverso il rilascio di credenziali, alla Banca dati nazionale unica per la documentazione antimafia – B.D.N.A.. Inoltre, con l’adesione di oggi al Protocollo, Confindustria Basilicata si impegna a diffonderne la conoscenza a livello territoriale, per promuovere l’adesione delle imprese associate ed il rispetto degli impegni connessi, cioè la richiesta di informazione antimafia per le stesse imprese aderenti e, per i loro fornitori, della comunicazione o della informazione antimafia, in relazione agli importi dei contratti (sino a 150.000 euro o superiori).

“L’attività di prevenzione e contrasto delle infiltrazioni mafiose nell’economia lucana sana è al centro dell’impegno di questa Prefettura – ha sottolineato, in conclusione, il Prefetto Campanaro – come dimostrano le 14 interdittive antimafia adottate dall’inizio dell’anno. In questa scia, si colloca l’adesione di oggi al Protocollo di legalità da parte di Confindustria Basilicata, che estende l’ambito applicativo delle cautele antimafia ai rapporti negoziali di natura privatistica, intercorrenti tra imprese aderenti al sistema confindustriale. Ringrazio il Presidente Somma per aver accettato prontamente questa sfida, circostanza che potrà rivelarsi particolarmente preziosa nella delicata fase di rilancio economico di questa regione, favorita dalle ingenti risorse del P.N.R.R.”.

Il Protocollo prevede per l’associazione che vi aderisce la possibilità di acquisire, per conto delle proprie associate, la documentazione antimafia riferita alle imprese e ai loro fornitori attraverso la diretta consultazione della BDNA, salvo l’ipotesi in cui le imprese aderenti o i loro fornitori risultino già iscritti nelle White list o nell’Anagrafe antimafia dei fornitori.

Le imprese che, su base volontaria scelgono di aderire, a loro volta si impegnano a utilizzare fornitori che siano verificati sotto il profilo dei controlli antimafia ovvero quelli per i quali sia stata previamente acquisita la documentazione antimafia liberatoria.

Nell’ottica della semplificazione, il protocollo prevede che l’impresa aderente possa stipulare contratti con i propri fornitori anche prima del rilascio della documentazione antimafia liberatoria, con all’interno apposite condizioni risolutive che prevedano un obbligo di recesso dagli impegni pattizi in caso di successiva interdittiva, fatto salvo il pagamento delle prestazioni già eseguite e il rimborso delle spese sostenute per l’esecuzione.

Allegati:

Protocollo Legalità tra Ministero dell’Interno e Confindustria

Nota Confindustria Protocollo di Legalità