La transizione ecologica passa anche per la riqualificazione dei territori grazie agli interventi ambientali e all’implementazione di tecnologie innovative. Un modello operativo sostenibile che, da un lato consente di garantire l’esercizio delle attività industriali, dall’altro favorisce nuovi progetti di sviluppo con ricadute occupazionali, anche in termini di nuove competenze. È quanto emerso dal workshop promosso da Confindustria Basilicata e realizzato in collaborazione con Eni, che ha messo in relazione le potenzialità del settore in Basilicata attraverso l’approfondimento delle attività messe in campo dalla sua società ambientale, Eni Rewind.
“Da sempre sosteniamo – ha affermato il presidente vicario di Confindustria Basilicata, Margherita Perretti, nei saluti introduttivi – che la nostra regione, per le sue dimensioni e per le risorse possedute può diventare un laboratorio di sperimentazione sulle tematiche della riqualificazione e della transizione ecologica”.
Nel corso dei lavori il responsabile di Eni Rewind per l’area Centro Sud, Sandro Olivieri, ha presentato le attività sul territorio della società ambientale di Eni: “Realizziamo i nostri interventi attraverso un modello “end to end” che parte dalla progettazione e arriva all’esecuzione delle bonifiche secondo i principi dell’economia circolare. Gestiamo tutti i rifiuti provenienti sia dalle attività di risanamento ambientale sia da quelle industriali delle realtà Eni presenti sul territorio, valorizzandone il recupero e il riutilizzo. In tale ambito abbiamo chiesto le autorizzazioni per realizzare il progetto “Blue Water”, che consentirà il recupero delle acque di produzione e il loro reimpiego, previo trattamento, nei cicli industriali del Distretto Meridionale. L’impianto, che utilizza una nostra tecnologia proprietaria, permetterà una riduzione dei prelievi idrici in natura in un’ottica di sostenibilità”.
Altra priorità emersa nel corso dell’iniziativa è che per liberare le potenzialità del settore va implementata in Basilicata un’offerta formativa adeguata alla richiesta di competenze specifiche, fortemente orientate all’innovazione tecnologica.
“La sfida delle competenze è cruciale per la capacità competitiva italiana – ha detto il vice presidente nazionale di Confindustria, con delega al Capitale umano, Giovanni Brugnoli – Il nostro sistema si è messo a disposizione del Paese per affiancare gli istituti scolastici e contribuire a un sistema formativo in grado di avvicinare domanda e offerta di competenze. Uno dei risultati è stata la legge sugli ITS approvata lo scorso luglio, alla luce degli straordinari risultati in termini di occupabilità: circa l’82 per cento degli studenti che conseguono il titolo trovano lavoro”.
Presenti in sala anche gli studenti dell’ITS Efficienza energetica le cui attività e i risultati sono state illustrate dal presidente Giuseppe Paternò che ha anche presentato un importante prototipo che ha consentito ai due allievi dell’Academy di ricevere il premio Comunicazione Industry 4.0 ITS.
A curare le conclusioni, il presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma e l’assessore all’Ambiente della Regione Basilicata, Cosimo Latronico.
“Le imprese dell’indotto dell’Oil & Gas in Basilicata – ha detto il presidente Somma – hanno sviluppato competenze elevate nel settore delle bonifiche: tale esperienza se messa a valore può trasformare un problema in opportunità di sviluppo enormi con ricadute positive per le imprese, l’occupazione, salute e ambiente. Tale patrimonio ha bisogno di crescere e consolidarsi in presenza di condizioni di contesto favorevoli, in assenza di condizionamenti ideologici, sostenuto da politiche industriali che consentano di agganciare le nuove opportunità, all’interno di un perimetro di regole e tempi certi. La possibilità di rapportarsi a big player come Eni è una garanzia per continuare ad accrescere know how, competenze e cultura industriale tali da poter competere a livello internazionale. Non possiamo rinunciare alle nuove opportunità legate alla transizione ecologica e questa volta dobbiamo vincere anche la sfida delle competenze. Non c’è più tempo da perdere rispetto al rafforzamento dell’offerta formativa in regione legata agli ITS”.
“La Basilicata – ha spiegato l’assessore Latronico – è un unicum in Italia per risorse energetiche naturali dando contributo importante al fabbisogno energetico nazionale. Attualmente produciamo da fonti di energia alternativa più di quanto si consuma. Ci sono centinaia di progetti presentati in questi anni che vanno istruiti e che rappresentano un notevole potenziale di sviluppo energetico. Stiamo provando a costruire l’ipotesi una banca dell’energia perché una quota sia messa al servizio del sistema delle imprese regionali.”
Un approfondimento tecnico sui casi pratici di riqualificazione territoriale sviluppati in regione è stato curato dal coordinatore del CCdS in Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi della Basilicata, Beniamino Murgante.
L’avvocato Leonardo Pace della Camera Forense Ambientale ha focalizzato l’attenzione sulle attività della CFA e il rapporto tra rigenerazione urbana, economia circolare e tutela ambientale.