MATERA ACCOGLIE IL PREMIO CAMPIELLO E CELEBRA IL BINOMIO CULTURA E IMPRESA
Nella splendida cornice di Palazzo Malvinni Malvezzi è stata presentata, giovedì sera, la cinquina finalista della 60edizione del Premio Campiello, il concorso di narrativa contemporanea promosso da Confindustria Veneto, la cui finale si terrà a Venezia il prossimo 3 settembre.
Intervistati dallo scrittore e giornalista, Oreste Lo Pomo, e attraverso la lettura di alcuni versi, gli autori in gara – Fabio Bacà “Nova” (Adelphi), Antonio Pascale “La foglia di fico. Storie di alberi, donne, uomini” (Einaudi), Daniela Ranieri “Stradario aggiornato di tutti i miei baci” (Ponte alle Grazie), Elena Stancanelli “Il tuffatore” (La nave di Teseo), Bernardo Zannoni “I miei stupidi intenti” (Sellerio) – hanno proposto i propri lavori in una Sala degli Specchi gremita.
L’incontro di un neurochirurgo con colui che diventerà il suo maestro di filosofia della violenza, la rappresentazione delle vite di uomini e donne in un parallelo con le piante dando vita a una botanica dei sentimenti, il bagaglio di emozioni e sentimenti che il personaggio protagonista porta con sé in una sorta di mappa dei propri amori, il personaggio controverso ma pieno di immaginazione dell’imprenditore Raul Gardini, l’autobiografia di una faina che impara a scrivere, scopre Dio, scopre il tempo e la morte: questi i soggetti dei cinque libri in concorso.
La città ha risposto in maniera straordinaria all’appuntamento voluto da Confindustria Basilicata e reso possibile anche dalla collaborazione della Provincia di Matera e da diverse aziende associate, con una massiccia presenza di rappresentanti istituzionali, appassionati e lettori.
I lavori sono stati aperti dai saluti del sindaco di Matera, Domenico Bennardi e dal presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, che nei propri interventi hanno riservato un caloroso benvenuto agli scrittori e agli organizzatori del Premio.
Dall’attualità all’economia, dalla necessità di un equilibrio fra uomo e natura, passando dai sentimenti e dai vissuti personali che hanno ispirato agli autori, per arrivare al messaggio principale rispetto al profondo legame tra cultura, letteratura ed industria.
E proprio sull’importanza del binomio tra cultura e impresa si è soffermato il presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma: “Dopo anni di sofferenza del mondo della cultura a causa della pandemia, Matera e la Basilicata ripartono di slancio anche grazie ad appuntamenti di grande spessore come questo. Il connubio tra cultura e impresa che celebriamo oggi ha fatto di Matera un modello di successo a livello internazionale, dai tempi di Adriano Olivetti fino al culmine di Capitale europea della Cultura. Non possiamo che ripartire da qui. Colgo questa occasione – ha concluso Somma – per rivolgere l’invito al presidente Bardi e al sindaco Bennardi ad agire con spirito unitario pubblico per favorire il pieno rilancio della Fondazione Matera 2019, dotandola della visione e delle risorse necessarie a rafforzare il suo ruolo a beneficio della città e dell’intera Basilicata”.
“Da 60 anni il Premio Campiello si rinnova ma conserva autorevolezza e prestigio anche grazie alla formula della doppia giuria che garantisce la massima trasparenza in entrambe le fasi del concorso; i finalisti sono infatti stati selezionati come di consueto dalla Giuria dei Letterati, quest’anno presieduta da Walter Veltroni, e ora si rimetteranno al giudizio della Giuria dei Lettori, composta da 300 lettori anonimi”, ha spiegato Eugenio Calearo Ciman, del Comitato di Gestione del Premio nell’illustrare i meccanismi e il valore di uno tra i più prestigiosi concorsi di narrativa italiana.