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CARO ENERGIA E MATERIE PRIME, AUTOMOTIVE IN ALLERTA: “PREZZI RADDOPPIATI IN UN ANNO. IL GOVENRO INTERVENGA”

POTENZA, 19 dicembre –  La corsa al rialzo dei prezzi dell’energia rischia di diventare una grave minaccia per la filiera lucana dell’automotive.

“C’è forte preoccupazione per le ricadute del caro bolletta sulle nostre imprese, di cui molte ad alto consumo energetico, già alle prese con le pesanti ripercussioni legate alla scarsità di materie prime, in particolare alla carenza dei semiconduttori, e più complessivamente danneggiate in maniera trasversale dell’incremento dei prezzi di quasi tutte le commodities e dei trasporti logistici. I costi di produzione  sono di fatto raddoppiati in meno di un anno”. E’ questo l’allarme lanciato da Carlo Carulli, presidente della sezione Industrie meccaniche, elettriche ed elettroniche di Confindustria Basilicata, a cui fanno riferimento anche le aziende dell’automotive e dell’indotto Stellantis.

“L’insostenibile aumento di elettricità e gas – ha spiegato Carulli – mina fortemente la capacità competitiva del nostro tessuto produttivo, dal momento che l’Italia è il Paese maggiormente interessato dai rincari. Fatto che penalizza in modo particolare le aziende del comparto che in questo momento hanno l’imperativo di  trovare nuove condizioni di competitività. Bisogna scongiurare che le dinamiche speculative rendano persistente l’impennata dei costi delle materie prime. Gli effetti potrebbero essere molto pesanti, con il concreto rischio di perdere molti posti di lavoro, soprattutto se sommati alla perdurante carenza dei semiconduttori che sta già fortemente penalizzando la continuità produttiva dello stabilimento Stellantis di Melfi e del suo indotto.

Dal presidente Carulli, dunque, l’appello al Governo a intervenire in maniera urgente per tamponare l’emergenza. “C’è bisogno di interventi tempestivi, mirati a calmierare i prezzi come ristori e taglio alle accise. Una delle possibili soluzioni da adottare nell’immediato potrebbe essere la fissazione dei prezzi per norma. Le risorse per finanziare tali provvedimenti potrebbero arrivare tassando gli extra profitti, senza fare ulteriore ricorso a nuovo indebitamento”.

Al di là delle necessarie misure tampone, è necessario ragionare in una prospettiva di più ampio respiro, intervenendo in maniera decisa sulle dinamiche di mercato e sulla contrattualistica di approvvigionamento con la Russia e gli altri principali produttori. “È arrivato finalmente il tempo –ha spiegato ancora Carulli Carulli – di superare l’approccio meramente ideologico e avviare una riflessione compiuta sulle produzioni da fonti rinnovabili utilizzate anche negli altri Paesi, da cui dovranno conseguire scelte coerenti, a partire dalla velocizzazione delle procedure autorizzative. Proprio le dinamiche delle ultime settimane ci stanno restituendo l’urgenza dell’Italia di superare la debolezza strutturale dovuta alla eccessiva dipendenza dalle forniture estere. Occorre aumentare la produzione di gas italiano”.

 

Carulli pone anche l’accento sulla necessità di sostenere economicamente e finanziariamente le imprese del settore che sono alle prese con una delicata riconversione industriale spinta dai nuovi target della transizione ecologica. Entro il 2035 l’Italia dovrà dire addio ai motori a combustione interna. Il comparto è quindi quello che subirà in maniera più dirompente la transizione ed è quello in cui si concentrano una buona fetta delle aziende di componentistica italiana con presenze importanti anche sul nostro territorio. Diventa quindi cruciale rifinanziare gli ecoincentivi per un periodo sufficientemente lungo per consentire a tutta la filiera, ed in particolare a quella maggiormente coinvolta nella transizione legate alla filiera diesel-benzina, di generare le risorse finanziarie per sostenere almeno in parte gli ingenti investimenti. Ma sarà fondamentale anche prevedere ammortizzatori sociali adeguati a gestire la transizione, a maggior ragione se si considera che già oggi molte aziende dell’indotto automotive stanno esaurendo la possibilità di accedere alla cassa integrazione disponibile al momento.