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Industria e ambiente: più collaborazione per favorire la sintesi

Tutela ambientale e sviluppo delle attivita’ produttive sono due azioni che devono coesistere in ogni economia sviluppata moderna. Non vanno concepite in antitesi ma piuttosto in un rapporto di reciproca valorizzazione. Abbiamo pagato a caro prezzo gli errori commessi nel passato in nome di una presunta incompatibilità tra industria e ambiente, com’è accaduto, per esempio, in fatto di politiche energetiche e gestione dei rifiuti. E’ dovere ora di tutti noi trovare una sintesi responsabile, un punto di equilibrio tra la necessità di mettere le imprese nelle condizioni di fare e il rispetto della legalità, avendo ben in mente che l’obiettivo della sostenibilità a cui tendere, va perseguito non solo in termini ambientali ma anche economici e sociali. Il caro energia, l’eccessiva dipendenza dalle forniture estere del nostre Paese messa a nudo anche dalle tensioni internazionali del conflitto russo ucraino e un iniziale approccio superficiale alla transizione ecologica che sta incidendo su molti comparti, in primis l’automotive, è il  conto salato da pagare rispetto alle dinamiche che stanno caratterizzando le ultime settimane”.
E’ quanto ha dichiarato il Presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma, nell’incontro che si è tenuto presso il Palazzo di Giustizia di Potenza, promosso dalla Camera Forense Ambientale e dal Presidente, Cinzia Pasquale che ha coordinato il dibattito. Un confronto ricco di spunti con gli interventi del Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Potenza, Francesco Bonito Oliva, il Consigliere del Tar di Basilicata, Benedetto Nappi, del componente della Camera Forense Ambientale, Leonardo Pace, del Commissario straordinario per la bonifica delle discariche, il Generale Giuseppe Vadalà e il Procuratore  della Repubblica, Francesco Curcio.

 

“Anche sotto la spinta della straordinaria dotazione di risorse del PNRR – ha continuato il Presidente Somma –  è necessario favorire semplificazione delle procedure e rafforzamento delle tecnostrutture. Un’esigenza fortemente sentita dalle imprese, chiamate a essere protagoniste principali della riconversione industriale ispirata alla transizione ecologica e all’economia circolare. Il che rende industria e ambiente l’una indispensabile all’altro. Un’esigenza che chiaramente va conciliata con il pieno rispetto delle legalità. Abbiamo bisogno sicuramente di leggi  fatte bene, per evitare che accada quanto si è verificato con il Superbonus 110 per cento, ma ritengo anche che vada rafforzato un rapporto di proficuo confronto e collaborazione  tra istituzioni, stakeholders pubblici e privati per prevenire eventuali reati contro l’intenzione. Va favorita inoltre una piu’ radicata cultura della prevenzione, oltre che della repressione del reato. Su questo fronte, Confindustria ha messo in pratica diverse iniziative per sensibilizzare le imprese del Sistema, attraverso protocolli con l’Arma dei Carabinieri e l’Ispra”.