Somma “Apriamo una vertenza che porti in Basilicata un grosso investimento”
Sull’edizione di sabato 16 gennaio 2025 del Quotidiano del Sud, edizione Basilicata, l’intervento del presidente, Francesco Somma, riportato di seguito:
Il rilancio economico e sociale della Basilicata ha bisogno di visione e di altrettanta concretezza. Dall’incontro che abbiamo ospitato ieri con il presidente Bardi e l’assessore Cupparo è emersa una convergenza di merito e di metodo che è il presupposto ineludibile di una strategia efficace per una nuova stagione di sviluppo da trasformare in azione. I tempi dovranno essere rapidi come ci impone l’urgenza e la gravità della crisi Stellantis e la previsione di un 2025 per tanti versi complesso. Il crollo dell’automotive lucano e il parziale ridimensionamento delle attività estrattive ci hanno brutalmente risvegliato dalla relativa tranquillità di cui abbiamo goduto per decenni. Insieme alla Regione stiamo correndo ai ripari, proponendo soluzioni concrete per limitare i danni, partendo da priorità quali l’esonero del contributo addizionale sugli ammortizzatori sociali e la proroga dei finanziamenti bancari, anche per favorire una eventuale riconversione produttiva delle aziende dell’indotto Stellantis.
Ma sappiamo che è tempo di costruire nuovi pilastri. Il tema di una grande vertenza Basilicata che abbiamo lanciato in occasione della nostra ultima Assemblea pubblica ha trovato, ieri, una prima risposta nell’impegno assunto da Bardi a portare all’attenzione del Presidente del Consiglio la necessità di un investimento rilevante da ospitare nella nostra Regione. Investimento che, a nostro avviso, dovrà realizzarsi in settori chiave della doppia transizione digitale ed ecologica e ben instradato sulle traiettorie di crescita, come chimica verde, energie rinnovabili, meccatronica, turismo, industria culturale, ICT, aerospazio e difesa. Occorreranno interazioni efficaci con il Governo nazionale, come quelle che la nostra governance regionale è in grado di portare avanti, ma più in generale è fondamentale proporre un territorio che sappia esprimere credibilità ed efficienza.
La priorità resta ancora la riduzione del grave gap di competitività che la Basilicata sconta principalmente a causa delle sue carenze infrastrutturali. Intervenire sulle reti di trasporto e su quelli idriche è una priorità assoluta. Raggiungere gli obiettivi auspicati non sarà facile né veloce. È per questo fondamentale portare avanti con determinazione le battaglie per strumenti compensativi che consentano alla Basilicata di combattere ad armi pari con altre regioni limitrofe, rispetto agli strumenti agevolativi Zes e al sistema degli aiuti di Stato. Guardiamo con grande fiducia alle interlocuzioni che il governatore Bardi avrà nelle prossime settimane con il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Raffele Fitto e il commissario della Struttura Unica di Missione Zes, Giosi Romano.
Al contempo, però, non possiamo non prendere atto dell’urgenza di rendere più efficiente ed efficace la gestione delle aree industriali, soprattutto quelle della provincia di Potenza. La riforma dei Consorzi con l’avvio della nuova società ApiBas, nonostante gli sforzi dell’amministratore unico, non ha portato ai risultati auspicati. Oggi manca ancora un quadro chiaro che dettagli per tutte le aree industriali inventario, disponibilità e valori dei lotti assegnabili. Navigare a vista non basta più. Nelle agenzie per lo sviluppo e negli enti della Regione non bastano manager capaci, abbiamo bisogno dell’eccellenza, da costruire dalla base all’apice della piramide delle responsabilità, garantendo dotazione organica adeguata e competente.
Ma per assecondare una visione di più ampio respiro, dobbiamo attivare nuove leve, come la riduzione dei costi energetici che stanno conoscendo nuove impennate. Un vantaggio competitivo molto potente per le imprese che si vedono vessate da nuove impennate dei prezzi. Sarebbe l’evoluzione naturale della posizione privilegiata la Basilicata di cui gode in questo ambito, valorizzando pienamente potenzialità che non sono state ancora trasformate in investimenti produttivi.
La vicenda Stellantis è stata una efficace lezione di come anticipare e preparare l’evoluzione dei driver di sviluppo per tempo sia una variabile determinante. Le attività estrattive nei prossimi anni continueranno a essere fondamentali per alimentare la tenuta economica e sociale della regione. Ma non possiamo continuare a ignorare l’urgenza di disegnare oggi la Basilicata di domani, favorendo investimenti industriali congiunti nelle catene di approvvigionamento delle tecnologie verdi come biocarburanti, produzione di batterie di accumulo, lavorazione del silicio e produzione di tecnologie fotovoltaiche avanzate.
Al contempo, sarà fondamentale sostenere le imprese di settori di eccellenza, quali mobile imbottito e agroindustria, nelle attività di ricerca e sviluppo e nell’internazionalizzazione.
Abbiamo la possibilità di contare su una grande dotazione finanziaria. Ed è rilevante la quantità di risorse annunciate dall’assessore Cupparo che verranno destinate alle imprese con i bandi che vedranno la luce nei prossimi mesi. Sarà fondamentale, e su questo abbiamo incassato con soddisfazione la disponibilità dell’assessorato, che i bandi, per essere realmente accessibili, prendano forma attraverso un fitto confronto partenariale e il coinvolgimento diretto delle associazioni datoriali che ben conoscono le esigenze e le potenzialità delle imprese. Auspichiamo che gli incentivi al sistema produttivo si concretizzino soprattutto attraverso la forma delle sovvenzioni più che attraverso gli strumenti finanziari. Sarà determinante semplificare gli iter istruttori e velocizzare la messa a terra delle misure. Obiettivo da raggiungere anche attraverso il rafforzamento della dotazione organica. Confermiamo la nostra massima collaborazione, così come siamo certi di poter contare sulla leale cooperazione di tutti gli attori dello sviluppo. Fattore, questo, che insieme alle sane e corrette relazioni con le organizzazioni sindacali (nel pieno rispetto dei reciproci ruoli), è da sempre un punto qualificante del contesto socioeconomico lucano. Con il coraggio di affrontare le sfide della modernità e la volontà di crescere, possiamo fare la differenza.