Trasporto pubblico, il presidente Caldarelli: “Sui nostri mezzi nessun pericolo”.

“Il trasporto pubblico non è una delle cause di contagio. Non è assolutamente pericoloso viaggiare sui bus. Non siamo noi a dirlo ma autorevoli studi scientifici”. E’ il forte chiarimento che arriva dal presidente della sezione Logistica e Trasporti di Confindustria Basilicata, Adolfo Caldarelli, dalle colonne del Quotidiano del Sud.

“Se fosse vero che i mezzi di trasporto pubblico sono un veicolo di contagio avremmo dovuto avere diversi focolai di Covid tra gli autisti. E invece non è successo: nessuna delle ditte di trasporto si è dovuta fermare perché c’erano tanti casi e bisognava mettersi in quarantena. Che per noi sarebbe un ulteriore grave problema. considerato che siamo servizio essenziale. Ma non è successo. C’è stato qualche autista contagiato, certo. Ma in ambito domestico, non sul posto di lavoro”.

In particolare, il presidente Caldarelli ha fatto riferimento a uno studio redatto da Giorgio Buonano, docente di Fisica all’Università degli Studi di Cassino.

Con i protocolli di sicurezza – ha spiegato ancora Caldarelli – si sono prese una serie di precauzioni per garantire un ricambio d’aria continuo. Inoltre, soprattutto per quello che riguarda il trasporto scolastico i tragitti non sono mai eccessivamente lunghi. Sui bus, inoltre, nessuno può togliere la mascherina, i dispositivi sono sempre indossati. I nostri autisti sono attenti a far rispettare precisamente le regole, anche perché sono anche loro passibili di sanzioni. C’è un controllo continuo e frequente delle Forze dell’ordine.

Caldarelli fa inoltre chiarezza sui numeri: “C’è l’obbligo di non superare il 50 per cento dei posti previsti dal libretto di circolazione. Ma si intendono sia i posti in piedi che a sedere. Le norme vengono rispettate tassativamente”.

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